Un viaggio nella scrittura: la fabbrica delle penne “ Aurora”

La fabbrica Aurora nasce  nel 1919 e il fondatore è Isaia Levi. 

L’azienda ha questo nome perché “ Aurora” significa “ speranza in un nuovo giorno” vista la situazione di grande disperazione dopo la fine della guerra. 

Inizialmente si trovava a Torino ma poi l’edificio  è stato bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale  e la sede nel 1944 si è spostata nei pressi di Settimo Torinese in un complesso che era nel 1800 un monastero usato come fabbrica di seta e cotone. 

La visita presso il Museo della Scrittura è stata organizzata dalla nostra scuola ed una guida ci ha accompagnati in questo meraviglioso viaggio alla scoperta della nascita della penna stilografica Aurora.

Dovete sapere che la realizzazione della penna stilografica  Aurora è un processo lungo ed accurato: la progettazione dura due anni e la produzione dura altri due anni. 

 

All’interno del museo c’è una sezione dedicata a dei reperti storici che rievocano le varie tappe nella storia della nascita della penna, dall’antica Mesopotamia fino alla realizzazione della prima penna stilografica Topolino.

 

 

Ecco l'evoluzione degli strumenti  per scrivere: 

-CALAMO un bastoncino usato su tavolette d’argilla (usato in Mesopotamia)

-STILETTO si usava per scrivere sulla cera delle api (usato a Roma)

-PENNELLO usato sia in Egitto dagli scribi e in Cina usato per scrivere su del tessuto

-PENNA D’OCA usata dai monaci nel Medioevo

-PENNINO METALLICO nasce nel periodo della rivoluzione industriale

-STILOGRAFICA nasce nel 700 ed è più comoda poichè l’inchiostro è all’interno

-PENNA SFERA nasce nel 1938 grazie al signor Birò

L’assemblaggio di una singola penna “ Aurora” è un procedimento artigianale che è ancora oggi realizzato da pochi addetti al lavoro che seguono la fabbricazione dall’inizio alla fine in maniera accurata, puntuale e rigorosa e piena di attenzione. Pochi sono i macchinari che si usano per la lavorazione, è appunto artigianale perchè tanto lavoro viene fatto dalla mano dell’uomo: c’è un addetto che si occupa della lucidatura della penna appena assemblata a mano!!!

Il riparatore di penne si spostava su una bici da un luogo all’altro, la bici era dotata di tutto l’occorrente per le giornate (aveva il giornale, l’ombrello se pioveva, lo spazio per il pranzo, lo spazio per gli attrezzi ecc).

E poi la nostra visita si è spostata alla sezione delle macchine da scrivere: dalla prima REMINGTON, alle macchine da scrivere attuali. 

 

 Consigliamo ai lettori di visitare questo museo per rivivere le emozionanti avventure nel passato della scrittura. 

Margot Rembowski., Martina Bua,  1A
Alessia Galluzzo , Dario Lebreno, 1C
Viola Giacomazzi,1D